"CANTINA STORICA IMPORTANTE"
Tokaj Guide
"Per farsi un idea. Bella sala di degustazione..."
Un Utente di TripAdvisor
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"Conoscevo già la cantina per esserci stato quattro anni fa: tutto il bene confermato. La signora che ci ha accolti molto disponibile e gentile, degustazione di qualità e nella giusta quantità, prezzi onesti. Cosa dire di più? Andate tranquilli vi troverete ottimamente! Potrete gustare diversi tipi di vini dal secco al classico Aszu senza trascurare i meno noti ma ben descritti dalla proprietaria. Per noi italiani una piacevole sorpresa tra i formaggi che accompagnano i vini! Obbligatorio visitare la cantina dove una gentile signorina vi darà tutte le spiegazioni che vorrete"
Un viaggiatore su TripAdvisor
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„VINUM REGUM, REX VINORUM” - ,,IL RE DEL VINO, IL VINO DEL RE’’
Nel 1703 il Principe Ferenc II Rákóczi regaló a Luigi XIV re di Francia il raccolto delle sue tenute di Tokaj. Cosí apparve il vino tokaji nei cortili di Versailles, dove il Re Sole espresse la sua ammirazione con le parole sopraindicate. Fu cosí che il vino tokaji inizió a conquistare tutta l'Europa e divenne la bevanda preferita di Pietro il Grande, dell'Imperatrice Caterina, di Federico II, di Voltaire, Goethe e Schubert.
Tokaj-Hegyalja é una regione speciale, e le sue caratteristiche principali sono la particolare zona di produzione e il meraviglioso microclima. Il terreno vulcanico (riolite, andesite) a base di linfa o loess, i pendii soleggiati, nonché il microclima determinato dai fiumi Tibisco e Bodrog forniscono condizioni favorevoli alla comparsa della Botrytis Cinerea (muffa nobile) e al successivo cambiamento dell’uva. Sopratutto il clima autunnale caldo e soleggiato é il fattore che determina la qualitá delle annate. Le fresche e gelide albe di ottobre sono seguite da giornate calde e soleggiate qui. Come risultato di questo fertile contrasto, sull'uva già matura si sviluppa la muffa nobile di misura microscopica chiamata Botrytis Cinerea, che contribuisce attivamente alla formazione del chicco d’uva aszú di Tokaj. Il succo e il contenuto zucchero dell’uva sono concentrati nei chicchi, formando cosí il sapore particolarmente delicato dell’aszú. Durante la vendemmia di fine autunno, selezioniamo uno ad uno i chicchi di aszú con un lavoro che richiede competenza e pazienza, e li utilizziamo per produrre i vini dolci e nobili di Tokaj.
Il vino essenza – „A Tokaj, ai colli dei viti, nettare ci prodigasti.” (Kölcsey Ferenc – Inno)
I chicchi nobili di aszú accuratamente selezionati vengono conservati in vasche. Durante questo processo, il mosto concentrato, come miele, fuoriesce goccia a goccia dai chicchi di aszú a causa del loro stesso peso. Il vino essenza viene conservato in palloncini di vetro, e fermentato molto lentamente nelle profondità delle cantine per anni. A causa del suo contenuto di zucchero estremamente elevato (min. 450 g/l), la sua gradazione alcolica risulta essere molto bassa (1,2-8%). È una raritá in tutto il mondo, contenente oligoelementi concentrati e minerali dal suolo. Il vino essenza può essere utilizzata per produrre l’aszú, per mescolare diversi tipi di vini aszú, ma i lotti più belli delle annate più grandi possono essere imbottigliati anche da soli.
Il vino „Aszú” (Vino passito)
Questo vino ha portato fama a Hegyalja in tutto il mondo. La parte più importante della sua preparazione è la mescolanza e poi la macerazione dei chicchi di aszú con mosto o vino nella proporzione corrispondente al numero di puttony. La macerazione è necessaria perché è l'unico modo per estrarre zucchero, sapori e aromi dall'uva trasformata in uva passa. Dopo la pressatura, il vino aszú viene trasferito nelle cantine di Tokaj, dove si prevede una maturazione di almeno due anni, di cui dovranno trascorrere almeno 18 mesi in barile e il resto nella bottiglia. Il numero di puttony è usato per esprimere il contenuto del vino aszú, la cui spiegazione risiede nel metodo di preparazione. L'antica unità di misura per la produzione di aszú è la botte di Gönc da 136 litri e il puttony portato sul retro e utilizzato per la raccolta, che è un quinto della dimensione della botte di Gönc (27 litri). Il numero di puttony del vino aszú è stato determinato da quanti impasti di puttony aszú sono stati imbevuti in una botte di Gönc durante la sua preparazione. Di conseguenza si puó parlare di vino aszú di 3-4-5-6 puttony. Dall'annata 2013 in poi, non si utilizza piú il numero di puttony, ma si indica solo il nome „aszú” sull'etichetta. I suoi valori di contenuto sono regolati da leggi e regolamenti; tenore minimo di zucchero residuo naturale: 120 g/litro.
I vini „Fordítás”, „Máslás”, „Szamorodni”
La pasta trafilata di aszú rimasta dopo la lavorazione dell'aszú è ancora una materia prima estremamente ricca che vale la pena utilizzare una seconda volta. Pertanto, viene nuovamente versato con mosto o vino, messo a bagno e pressato ancora una volta, in modo da ottenere una "seconda bocca", che viene commercializzata come „Fordítás” („Rovesciamento”) con un proprio nome. (Il termine "rovesciamento" si spiega con la sua origine: la pressatura una volta veniva fatta con l'aiuto di sacchi, e poi l'impasto di aszú spremuto veniva rovesciato da questi sacchi.) Se le fecce di vino rimaste dopo la svinatura dell'aszú giá fermentato vengono mescolate più volte con il vino nuovo fermentato, le sostanze versate rendono il vino più corposo, cremoso e completo. Questo si chiama „Máslás”. Prende il nome dai mercanti polacchi: mászló = burro. I vini Szamorodni possono essere ottenuti da uva nobile marcia molto matura, raccolta per grappolo o gracimolo. La parola “szamorodni” è di origine polacca e significa “nato spontaneamente”, cioè i grappoli vengono raccolti come si trova sulla vite, mescolati con uve sane e nobili marcie come create dalla natura. Se il contenuto zucchero è basso e viene completamente fermentato, si ottiene Szamorodni secco. Se rimane più zucchero nel vino anche dopo la fermentazione, si ottiene Szamorodni dolce. Questi 3 tipi di vino attualmente devono essere obbligatoriamente maturati in barile di legno per un minimo di 6 mesi.
I caratteristici aromi e sapori dello Szamorodni secco sono modellati da una lunga maturazione, a volte in botti. Simile al vino sherry, anche in questo caso si tratta della formazione di una membrana di lievito che si sviluppa a contatto con la superficie del vino. Il suo profumo è caratterizzato da mela verde, noci, funghi di bosco e fogliame. Gli aromi delle versioni più moderne dello Szamorodni dolce provenienti dalla maturazione in barile sono meno intensi e il fruttato è più dominante. Possono essere maturati in bottiglia per anni.
Il vino „Vendemmia Tardiva” („Late Harvest”) appare per la prima volta intorno all’anno 2000. É un'ampia categoria, dai vini con un contenuto di zucchero residuo relativamente basso ai vini da contenuto di aszú, comprende una grande varietà sotto questa stessa denominazione. Sono inclusi i vini dolci con una tecnologia non tipica alla produzione dell’aszú, dove non ci sono requisiti per il tempo di maturazione. In molti casi, il vino vendemmia tardiva corrisponde ad un giovane dolce szamorodni.
I minerali che si formarono a seguito dell'attività vulcanica nel passato, costituiscono la base dello sviluppo del suolo della regione vinicola. Qui si trovano anche andesite del Miocene (parte settentrionale del bacino di Tolcsva, bacino di Mád), dacite (la monte di Tokaj – Kopasz-, Szegi, la monte Sátor) e tufo riolite (regione di Károlyfalva, Tállya, Szerencs, Bodrogkeresztúr). Nella carta dei terreni della regione vinicola si alternano suoli scheletrici e linfatici a base di loess, ma in alcuni punti si possono trovare anche tipici suoli bruni delle foreste. La monte Kopasz vicino a Tokaj è circondata da uno spesso strato di loess, che conferisce ai vini qui prodotti un carattere inconfondibile. Mentre l'area intorno a Mád è particolarmente ricca di farina fossile, che fornisce mineralità eccezionale all’uva qui raccolta.
Le cantine
Le cantine sotterranee scavate nel tufo vulcanico e nel loess sono tipiche di Tokaj-Hegyalja, che offrono un ottimo ambiente per la maturazione del vino. La temperatura tipica delle cantine è di 9-12°C e la loro umidità relativa è dell'85-94%. L'aria pulita delle cantine sotterranee di lunghezza diversi chilometri è fornita da un lato dagli sfogi, che si chiamano "buchi dell'anima", e dall'altro lato dalla muffa "Cladosporium Cellare" che si trova sulle pareti delle cantine. É difficile sopravvalutare la sua importanza: distruggendo i batteri presenti nell'aria che rappresentano una minaccia per il vino, disinfetta naturalmente l'aria nelle cantine e compensa il cambiamento di umidità.
Varietá principali:
Il Furmint (69% delle uve nella regione vinicola) matura tardi, ed é diventata la varietá principale della regione vinicola grazie alla sua capacitá di conservare l’aciditá nell’uva e di farne anche vino aszú. Può essere trovato in diverse regioni vinicole dell'Europa centrale, ma è diventata la varietà principale solo a Tokaj-Hegyalja. Hárslevelű (19,5%) è l'altro vitigno antico dominante nella regione vinicola. Prende il nome dalla forma della sua foglia che ricorda un albero di tiglio. Simile al Furmint, matura tardi, tuttavia a causa dei suoi grappoli sciolti e delle sue bucce di bacche piú spesse, nelle annate secche la Botrytis ha difficoltá di attaccarlo. Il vino che dá ha un carattere profumato, odora di miele di tiglio, spesso di fiore di sambuco. Anche il Sárgamuskotály (8%) puó essere trovato in diverse regioni vinicole del mondo, in Tokaj é una varietá consolidata da molto tempo. Matura presto, all’inizio di settembre puó essere giá raccolto come vino secco, ma sono molto apprezzate anche le sue varianti di vino a vendemmia tardiva. É il vitigno puó profumato, con degli acidi che rimangono belli anche quando ben maturati. Si puó chiamarlo anche: Muscat (blanc) á petits grains, Muscat Lunel, Musdkat Zoti, Moscato Bianco, Zoruna, Gelber Muskateller, Muskat Zlty.
Una delle varietá piú vecchie della regione vinicola é l’uva che si chiama Kövérszőlő (1%), dopo la distruzione della fillossera (fine 19° secolo) fu quasi completamente spostata dalla coltivazione. Varietà vegetativa a forte crescitá. Il suo fogliame è verde feroce, e le foglie hanno un bordo seghettato. I grappoli sono di medie dimensioni, ramificati, sciolti, il nome della varietá si riferische anche alle grandi dimensioni dei suoi chicchi. La varietá che si chiama Zéta (2%) é stata ottenuta incrociando i vitigni Furmint e Bouvier nel 1951, ed é stata ufficialmente riconosciuta nel 1990. Il suo nome precdente „Oremus” é stato cambiato a „Zéta” nel 1999. É di crescitá medio-forte, con dei sermenti medio grossi. La foglia d’uva é piú simile a quella del Furmint, con bordo seghettato. Il grappolo é conico, denso, di media grandezza. Si distingue prima di tutto per la maturazione precoce e la sua capacitá eccellente di farne anche vino aszú. La Kabar (0,5%) precedentemente chiamata „Tarcal 10” é nata come una varietá sperimentale, allevata incrociando le varietá Hárslevelű e Bouvier nel 1951. Il suo uso é stato autorizzato nel 2006 in tutta la regione vinicola. Ha buone capacitá di raccolta dello zucchero, si puó farne il vino aszú, ma a causa della sua biccia di bacca piú spessa, i chicchi di uva aszú giá pronti sono meno sensibili alle pioggie successive.
Saremo lieti di inviarti il riepilogo via e-mail,
ma ti preghiamo di non portare questa copia a casa! Grazie!
Nel 1703 il Principe Ferenc II Rákóczi regaló a Luigi XIV re di Francia il raccolto delle sue tenute di Tokaj. Cosí apparve il vino tokaji nei cortili di Versailles, dove il Re Sole espresse la sua ammirazione con le parole sopraindicate. Fu cosí che il vino tokaji inizió a conquistare tutta l'Europa e divenne la bevanda preferita di Pietro il Grande, dell'Imperatrice Caterina, di Federico II, di Voltaire, Goethe e Schubert.
Tokaj-Hegyalja é una regione speciale, e le sue caratteristiche principali sono la particolare zona di produzione e il meraviglioso microclima. Il terreno vulcanico (riolite, andesite) a base di linfa o loess, i pendii soleggiati, nonché il microclima determinato dai fiumi Tibisco e Bodrog forniscono condizioni favorevoli alla comparsa della Botrytis Cinerea (muffa nobile) e al successivo cambiamento dell’uva. Sopratutto il clima autunnale caldo e soleggiato é il fattore che determina la qualitá delle annate. Le fresche e gelide albe di ottobre sono seguite da giornate calde e soleggiate qui. Come risultato di questo fertile contrasto, sull'uva già matura si sviluppa la muffa nobile di misura microscopica chiamata Botrytis Cinerea, che contribuisce attivamente alla formazione del chicco d’uva aszú di Tokaj. Il succo e il contenuto zucchero dell’uva sono concentrati nei chicchi, formando cosí il sapore particolarmente delicato dell’aszú. Durante la vendemmia di fine autunno, selezioniamo uno ad uno i chicchi di aszú con un lavoro che richiede competenza e pazienza, e li utilizziamo per produrre i vini dolci e nobili di Tokaj.
Il vino essenza – „A Tokaj, ai colli dei viti, nettare ci prodigasti.” (Kölcsey Ferenc – Inno)
I chicchi nobili di aszú accuratamente selezionati vengono conservati in vasche. Durante questo processo, il mosto concentrato, come miele, fuoriesce goccia a goccia dai chicchi di aszú a causa del loro stesso peso. Il vino essenza viene conservato in palloncini di vetro, e fermentato molto lentamente nelle profondità delle cantine per anni. A causa del suo contenuto di zucchero estremamente elevato (min. 450 g/l), la sua gradazione alcolica risulta essere molto bassa (1,2-8%). È una raritá in tutto il mondo, contenente oligoelementi concentrati e minerali dal suolo. Il vino essenza può essere utilizzata per produrre l’aszú, per mescolare diversi tipi di vini aszú, ma i lotti più belli delle annate più grandi possono essere imbottigliati anche da soli.
Il vino „Aszú” (Vino passito)
Questo vino ha portato fama a Hegyalja in tutto il mondo. La parte più importante della sua preparazione è la mescolanza e poi la macerazione dei chicchi di aszú con mosto o vino nella proporzione corrispondente al numero di puttony. La macerazione è necessaria perché è l'unico modo per estrarre zucchero, sapori e aromi dall'uva trasformata in uva passa. Dopo la pressatura, il vino aszú viene trasferito nelle cantine di Tokaj, dove si prevede una maturazione di almeno due anni, di cui dovranno trascorrere almeno 18 mesi in barile e il resto nella bottiglia. Il numero di puttony è usato per esprimere il contenuto del vino aszú, la cui spiegazione risiede nel metodo di preparazione. L'antica unità di misura per la produzione di aszú è la botte di Gönc da 136 litri e il puttony portato sul retro e utilizzato per la raccolta, che è un quinto della dimensione della botte di Gönc (27 litri). Il numero di puttony del vino aszú è stato determinato da quanti impasti di puttony aszú sono stati imbevuti in una botte di Gönc durante la sua preparazione. Di conseguenza si puó parlare di vino aszú di 3-4-5-6 puttony. Dall'annata 2013 in poi, non si utilizza piú il numero di puttony, ma si indica solo il nome „aszú” sull'etichetta. I suoi valori di contenuto sono regolati da leggi e regolamenti; tenore minimo di zucchero residuo naturale: 120 g/litro.
I vini „Fordítás”, „Máslás”, „Szamorodni”
La pasta trafilata di aszú rimasta dopo la lavorazione dell'aszú è ancora una materia prima estremamente ricca che vale la pena utilizzare una seconda volta. Pertanto, viene nuovamente versato con mosto o vino, messo a bagno e pressato ancora una volta, in modo da ottenere una "seconda bocca", che viene commercializzata come „Fordítás” („Rovesciamento”) con un proprio nome. (Il termine "rovesciamento" si spiega con la sua origine: la pressatura una volta veniva fatta con l'aiuto di sacchi, e poi l'impasto di aszú spremuto veniva rovesciato da questi sacchi.) Se le fecce di vino rimaste dopo la svinatura dell'aszú giá fermentato vengono mescolate più volte con il vino nuovo fermentato, le sostanze versate rendono il vino più corposo, cremoso e completo. Questo si chiama „Máslás”. Prende il nome dai mercanti polacchi: mászló = burro. I vini Szamorodni possono essere ottenuti da uva nobile marcia molto matura, raccolta per grappolo o gracimolo. La parola “szamorodni” è di origine polacca e significa “nato spontaneamente”, cioè i grappoli vengono raccolti come si trova sulla vite, mescolati con uve sane e nobili marcie come create dalla natura. Se il contenuto zucchero è basso e viene completamente fermentato, si ottiene Szamorodni secco. Se rimane più zucchero nel vino anche dopo la fermentazione, si ottiene Szamorodni dolce. Questi 3 tipi di vino attualmente devono essere obbligatoriamente maturati in barile di legno per un minimo di 6 mesi.
I caratteristici aromi e sapori dello Szamorodni secco sono modellati da una lunga maturazione, a volte in botti. Simile al vino sherry, anche in questo caso si tratta della formazione di una membrana di lievito che si sviluppa a contatto con la superficie del vino. Il suo profumo è caratterizzato da mela verde, noci, funghi di bosco e fogliame. Gli aromi delle versioni più moderne dello Szamorodni dolce provenienti dalla maturazione in barile sono meno intensi e il fruttato è più dominante. Possono essere maturati in bottiglia per anni.
Il vino „Vendemmia Tardiva” („Late Harvest”) appare per la prima volta intorno all’anno 2000. É un'ampia categoria, dai vini con un contenuto di zucchero residuo relativamente basso ai vini da contenuto di aszú, comprende una grande varietà sotto questa stessa denominazione. Sono inclusi i vini dolci con una tecnologia non tipica alla produzione dell’aszú, dove non ci sono requisiti per il tempo di maturazione. In molti casi, il vino vendemmia tardiva corrisponde ad un giovane dolce szamorodni.
I minerali che si formarono a seguito dell'attività vulcanica nel passato, costituiscono la base dello sviluppo del suolo della regione vinicola. Qui si trovano anche andesite del Miocene (parte settentrionale del bacino di Tolcsva, bacino di Mád), dacite (la monte di Tokaj – Kopasz-, Szegi, la monte Sátor) e tufo riolite (regione di Károlyfalva, Tállya, Szerencs, Bodrogkeresztúr). Nella carta dei terreni della regione vinicola si alternano suoli scheletrici e linfatici a base di loess, ma in alcuni punti si possono trovare anche tipici suoli bruni delle foreste. La monte Kopasz vicino a Tokaj è circondata da uno spesso strato di loess, che conferisce ai vini qui prodotti un carattere inconfondibile. Mentre l'area intorno a Mád è particolarmente ricca di farina fossile, che fornisce mineralità eccezionale all’uva qui raccolta.
Le cantine
Le cantine sotterranee scavate nel tufo vulcanico e nel loess sono tipiche di Tokaj-Hegyalja, che offrono un ottimo ambiente per la maturazione del vino. La temperatura tipica delle cantine è di 9-12°C e la loro umidità relativa è dell'85-94%. L'aria pulita delle cantine sotterranee di lunghezza diversi chilometri è fornita da un lato dagli sfogi, che si chiamano "buchi dell'anima", e dall'altro lato dalla muffa "Cladosporium Cellare" che si trova sulle pareti delle cantine. É difficile sopravvalutare la sua importanza: distruggendo i batteri presenti nell'aria che rappresentano una minaccia per il vino, disinfetta naturalmente l'aria nelle cantine e compensa il cambiamento di umidità.
Varietá principali:
Il Furmint (69% delle uve nella regione vinicola) matura tardi, ed é diventata la varietá principale della regione vinicola grazie alla sua capacitá di conservare l’aciditá nell’uva e di farne anche vino aszú. Può essere trovato in diverse regioni vinicole dell'Europa centrale, ma è diventata la varietà principale solo a Tokaj-Hegyalja. Hárslevelű (19,5%) è l'altro vitigno antico dominante nella regione vinicola. Prende il nome dalla forma della sua foglia che ricorda un albero di tiglio. Simile al Furmint, matura tardi, tuttavia a causa dei suoi grappoli sciolti e delle sue bucce di bacche piú spesse, nelle annate secche la Botrytis ha difficoltá di attaccarlo. Il vino che dá ha un carattere profumato, odora di miele di tiglio, spesso di fiore di sambuco. Anche il Sárgamuskotály (8%) puó essere trovato in diverse regioni vinicole del mondo, in Tokaj é una varietá consolidata da molto tempo. Matura presto, all’inizio di settembre puó essere giá raccolto come vino secco, ma sono molto apprezzate anche le sue varianti di vino a vendemmia tardiva. É il vitigno puó profumato, con degli acidi che rimangono belli anche quando ben maturati. Si puó chiamarlo anche: Muscat (blanc) á petits grains, Muscat Lunel, Musdkat Zoti, Moscato Bianco, Zoruna, Gelber Muskateller, Muskat Zlty.
Una delle varietá piú vecchie della regione vinicola é l’uva che si chiama Kövérszőlő (1%), dopo la distruzione della fillossera (fine 19° secolo) fu quasi completamente spostata dalla coltivazione. Varietà vegetativa a forte crescitá. Il suo fogliame è verde feroce, e le foglie hanno un bordo seghettato. I grappoli sono di medie dimensioni, ramificati, sciolti, il nome della varietá si riferische anche alle grandi dimensioni dei suoi chicchi. La varietá che si chiama Zéta (2%) é stata ottenuta incrociando i vitigni Furmint e Bouvier nel 1951, ed é stata ufficialmente riconosciuta nel 1990. Il suo nome precdente „Oremus” é stato cambiato a „Zéta” nel 1999. É di crescitá medio-forte, con dei sermenti medio grossi. La foglia d’uva é piú simile a quella del Furmint, con bordo seghettato. Il grappolo é conico, denso, di media grandezza. Si distingue prima di tutto per la maturazione precoce e la sua capacitá eccellente di farne anche vino aszú. La Kabar (0,5%) precedentemente chiamata „Tarcal 10” é nata come una varietá sperimentale, allevata incrociando le varietá Hárslevelű e Bouvier nel 1951. Il suo uso é stato autorizzato nel 2006 in tutta la regione vinicola. Ha buone capacitá di raccolta dello zucchero, si puó farne il vino aszú, ma a causa della sua biccia di bacca piú spessa, i chicchi di uva aszú giá pronti sono meno sensibili alle pioggie successive.
Saremo lieti di inviarti il riepilogo via e-mail,
ma ti preghiamo di non portare questa copia a casa! Grazie!